The Blog Down Under
After 7 years abroad, NinaOndine returned to Melbourne. This is a bilingual account of the relocation process and what it's like to make a new start.
Wednesday, March 15, 2006
Tuesday, March 14, 2006
Tracce
Dopo un breve periodo di inerzia, mi sto dando da fare per trovare lavoro, cosa che ahime’, sembra richiedere mooolta pazienza! Ma non mi do per vinta e spero che presto riusciro’ a trovare un buon impiego.
Nel frattempo, continuano le ricerche di mobili vari, in previsione del giorno in cui avremo un’entrata fissa e un nuovo appartamento. Girare per mobili e’ un’esperienza a dir poco sconcertante visto che qualsiasi pezzo di manufattura anche solo passabile costa il doppio che in Svizzera! Inoltre, sembra che nessuno abbia mai sentito nominare di materassi che non siano imbottiti di molle. A parte i Futon, l’unico materasso senza molle, con letto a doghe flessibili, devo ordinarli dalla Nuova Zelanda (a un costo stravagante). Ad un tratto mi sembra che qui costi tutto il doppio: pelletteria, gioielli, profumi, liquori, oggetti per la casa… addio articoli di lusso! Pazienza, vorra’ dire che andremo a scovare qualche tesoro tra i mercatini dell’usato e le aste d’antiquariato.
A proposito di aste. C’e’ una mia amica, Britt, che siccome non ha mai avuto un impiego fisso in vita sua, e’ diventata un’esperta dell’usato. Settimana scorsa l’ho accompagnata alla prima asta in vita mia. E’ stata un’esperienza molto educativa. Per cinque dollari e’ riuscita ad acquistare un gioiello ‘antico’ simile a uno di 350 dollari che avevo ammirato giorni prima in una boutique di South Yarra!
Ma non mi lamento, poiche’ per ora, vivo nello sfarzo piu’ assurdo - nella casa dei suoceri. Qui, dove nei bagni ricoperti di marmo gli shampo e i saponi sono di marca e la carta da toilette profuma di lavanda, ognuno ha il proprio televisore a colori, il proprio dvd, il proprio salotto, la propria vettura e un vaso di rose fresche di fianco al letto. Inoltre in cucina ogni giorno si assaggiano torte e pasticcini D.OC. e cioccolatini a non finire, la sera si mangia al ristorante o si ordina la cena per telefono. Mi sembra di essere Pinocchio nel paese dei balocchi: e a giorni mi spunteranno due belle orecchie d’asino.
A parte tutto cio’, Nick ed io ci distriamo andando al cinema a vedere tutti i film (finalmente!) in inglese. Ad oggi abbiamo visto: Transamerica, Capote, The Constant Gardener, The Corpse Bride, Match Point, ed altri ancora su DVD come Personal Velocity e Aussie Rules. Inoltre in questo periodo a Melbourne stanno avendo luogo i giochi dei paesi del Commonwealth. Una boiata totale. Non c’e’ canale TV o giornale che non parli di sport. C’e’ anche un gran trambusto di traffico e gente d’appertutto, strade chiuse al pubbico, transenne davanti all’entrata del garage, infatti stamattina proprio davanti a casa nostra passeranno i corridori per la gara in bicicletta. Tutto cio’ va a coincidere con la gara di F1 che iniziera’ a fine mese e il festival internazionale d’arte. Insomma, la citta’ e’ diventata un grande teatro all’aperto dove in ogni piazza e ogni parco si tengoo rappresentazioni teatrali, cabaret, concerti e acrobazie. Ieri abbiamo visto Miriam Makeba ai giardini botanici e Talvin Singh, un virtuoso della tabla, sul palco all’aperto in Federation Square. Era come essere a una versione gigante di Festate (sigh)!
Mercoledi’ andro’ a godermi uno spettacolo di danza con l’Australian Ballet e Bangarra Dance, la troupe di ballerini aborigeni. Si tratta di una rappresentazione di danza classica con contaminazioni tribali. E mentre io mi metto i tacchi e le perle per andare a teatro, Nick scorazza per i campi da golf (non e’ mai stato piu’ felice).
Cerco di non pensare alla Svizzera, a Lugano e a tutti i luoghi e le cose a me care, ai monti, ai villaggi, ai grotti ma soprattutto alle persone… Temo che se mi soffemassi anche un attimo di troppo su questi pensieri, mi sentirei come se stessi vivendo un esilio, e al pensiero di non poter piu’ far ritorno, mi renderei subito conto, di colpo, della grande e grave perdita che ho dovuto sostenenere per poter venire qui a realizzare il mio futuro.
Ma cosa sara’ mai questo futuro? Per il momento e’ impossibile prevederlo; sembra offuscato e lontano. E cosi’ trascorro le mie giornate con grande superficialita’ cercando di riconciliarmi con questa citta’ simpatica, divertente e cafona. Sto cercando di trovare un mio spazio, una mia identita’, un mio significato.
Alle terme di Vals ci sono sempre voluta andare, ma non ce l’ho mai fatta. Eppure ci sono passata vicino tantissime volte. Perfino la mia cognata, che vive nel Queensland e che e’ una che non viaggia mai, ci e’ stata, alle terme. Io invece penso che ormai non ci andro’ piu’. Ho perso l’occasione, ecco. La mia unica consolazione e’ sapere che esite un posto al nord, nel Daintree, dove non ci sono le teme, bensi’ una loggia nel cuore della foresta pluviale dove ti fanno i massaggi ayurvedici, e che molto probabilmente uno di questi giorni li’ ci andro’ in vacanza.
Cio’ nonostante, mi rattrista l’idea che non vedro’ mai piu’ una colonna dorica, una chiesa Barocca o un affresco rinascimentale…
Qui ci sono i disegni tracciati con uno stecco nella sabbia, capolavori in ocra su corteccia d’albero, arte contemporanea, rudimentali sghiribizzi di una nazione adolescenziale. E tanta musica!